Come trovare lavoro a Toronto

Primi passi per la ricerca di un lavoro: suggerimenti

Trovare lavoro a Toronto non è difficile: il problema è sapere come cercarlo.
Non sono un consulente, quindi lungi da me la pretesa di rivestire questo ruolo; ma essendo già passato, come tanti altri, prima per la difficile fase di ambientamento ad una nuova cultura, e successivamente, all’ardua fase di ricerca di un impiego con conseguente inserimento nel mercato del lavoro, provenendo dall’Italia, dove le cose funzionano (!?) diversamente, ho pensato di mettere a disposizione qualche informazione che spero possa essere utile.

▶ Prima di procedere, si dà per scontato che, prima di attivarsi per la ricerca di un lavoro, si sia in possesso di un regolare permesso: in altre parole, sconsiglio vivamente di tentare la strada del “lavoro nero”, perché qui sono molto rigorosi e severi e chi non rispetta le regole, viene rispedito a casa senza tanti complimenti e col rischio di non poter avere più diritto di lavorare in Canada.

Quali mezzi abbiamo a disposizione?
In effetti, tanti. A cominciare da internet. Ma quest’ultimo, deve essere solo un punto di partenza, una bacheca dove cercare le informazioni che poi andremo ad approfondire con opportuni criteri.
Il primo errore da evitare: pretendere di inviare il nostro curriculum qua e là, rispondendo ai vari annunci, con la speranza di ricevere quanto prima una bella proposta. Purtroppo siamo noi a dover cercare il lavoro, e non il contrario.
Su internet dovremmo cercare notizie riguardanti i cosiddetti Employment Centres nella nostra zona, per recarci DI PERSONA, raccogliere informazioni su seminari, su nuove possibilità di lavoro.
Il governo canadese mette a disposizione GRATUITAMENTE le proprie strutture, i propri consulenti per offrire a chi è in cerca di occupazione tutti i mezzi necessari per una ricerca costruttiva.
È possibile consultare pubblicazioni specifiche, utilizzare personal computer e seguire specifici seminari (in inglese ovviamente), qui chiamati Workshop che a mio avviso sono un “passo obbligato” di indiscussa utilità. Spero di convincervi con questo piccolo paragone, reale (capitato a me personalmente), che probabilmente riguarderà molti di voi: immaginate di volervi trasferire in Canada, dopo aver guidato la macchina in Italia (magari nel traffico di Roma) per più di 15 anni, decidendo di acquisire la patente di guida dell’Ontario.
“Avrò mica bisogno di frequentare delle lezioni di scuola guida, IO?”
Ebbene sì, a meno che non vogliate perdere tempo e soldi. Tali lezioni non ci insegneranno certo a fare le partenze in salita (che tra l’altro, noi italiani sappiamo fare molto meglio degli amici canadesi, abituati per lo più ad automobili con il cambio automatico) o cose simili che ormai abbiamo acquisito con dimestichezza, ma ci metteranno in condizione di effettuare l’esame evitando errori banali, fornendoci un bagaglio di indicazioni utili per affrontare situazioni per le quali non sono ammesse eccezioni alla regola.

✎ WORKSHOP
In questi seminari, ottimi per il vostro “listening practice”, imparerete come affrontare un colloquio di lavoro (interview), come preparare al meglio il curriculum vitae (resume), gli errori da evitare, le domande da porre e quelle da evitare, ecc.
Esiste un numero limitato di domande ricorrenti che probabilmente il vostro interlocutore vi porrà al momento del colloquio: è bene prepararsi su quelle, sapendo esattamente come rispondere.
Per la maggior parte dei casi, pure se il vostro curriculum fosse racchiuso in 15 pagine, qui si richiedono al massimo 2 pagine, scritte seguendo specifici criteri, corredate da una lettera di accompagnamento (cover letter) con precisi standard: se vi presentate con qualcosa di diverso, è molto probabile che stiate partendo con il piede sbagliato, con la possibilità di essere esclusi per i passi successivi.
Oltre a prepararvi su come presentarvi al vostro potenziale datore di lavoro, riceverete informazioni utili su ciò che quest’ultimo non ha il diritto di chiedervi (voi avete la piena facoltà di riportare ogni eventuale abuso): in particolare, “Qual e’ la tua religione?”, “Sei sposato/a?” e molte domande simili, sono considerate “illegal questions” (domande illecite), e vi sarà suggerito come comportarvi in simili circostanze.
Alcuni seminari prevedono esercitazioni pratiche, in cui sarete chiamati a “recitare” la parte dell’intervistatore e dell’intervistato: questa sorta di giochi di ruolo, faranno emergere aspetti che il vostro istruttore potrà evidenziare a totale vostro beneficio. E in molti casi vi aiuteranno a migliorare la vostra autostima, vincendo anche paure e timidezza.

LA RICERCA
Uno dei primi problemi che ho dovuto affrontare all’inizio, appena arrivato in Canada, era la risposta negativa a questa (ricorrente) domanda che mi veniva posta: “Do you have Canadian experience?”
Certo è dura, per chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro, trovarsi ogni volta di fronte a questo muro. Uno sviluppatore di software, un dentista, un cuoco o un contabile, se sa fare bene il proprio mestiere in Italia, lo saprà fare pure dall’altra parte dell’oceano: ma tale principio non è sufficiente, né scontato.
Conviene quindi darsi da fare a cercare qualche lavoro part-time, dove non è richiesta esperienza specifica o qualche impiego non retribuito (leggi volontariato), perché risulterà essere un ottimo credito da riportare sul curriculum.
☏ Se siete a conoscenza di una società dove vi piacerebbe lavorare, fatevi un giro sul loro sito acquisendo più informazioni possibili; prendete il telefono e chiamate, chiedendo dell'”human resources department”, senza dire che siete alla ricerca di lavoro (probabilmente loro non lo stanno offrendo o, in caso contrario, avranno pubblicato qualche annuncio dove ci sarà scritto come/quando e chi contattare), ma che siete interessati ad avere ulteriori informazioni sulla società, sui progetti attuali e futuri. Fate in modo di chiedere un appuntamento di persona, mostrando il vostro reale interesse. Una volta sul posto, intanto potete rendervi conto se si tratti effettivamente un ambiente dove vi piacerebbe lavorare: da cosa nasce cosa…
Concluso il vostro incontro, chiedete di poter lasciare il vostro curriculum nell’eventualità di opportunità future. Loro si saranno fatti un’idea di voi, migliore di quella che avrebbe potuto trasmettere un pezzo di carta in mezzo a tanti altri e probabilmente la porta vi sarà aperta più facilmente.

CONCLUSIONI
Di seguito trovate un video e alcuni links utili, tramite i quali potete effettuare ricerche di annunci, punti di informazione e banche dati dove caricare il vostro curriculum (qualche volta capita che vi arrivi un’email o una telefonata anche da lì).

In bocca al lupo a tutti! ☕
Luciano

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